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sabato 22 giugno 2013

"Gaswagen" e la lettera alla fabbrica "Saurer"

Il primo centro di sterminio ad essere operativo, fu quello di Chelmno (Kulmhof in tedesco), nel dicembre del 1941. Chelmno era ed è un piccolo villaggio,  situato nella regione del Wartheland in Polonia e  inglobata direttamente nel Reich dopo l'invasione.
Quello di Chelmno è stato un centro diverso rispetto a quelli dell'operazione Reinhard. Qui  venne utilizzata una casa padronale per accogliere i prigionieri, chiamata "il Castello" e situata di lato alla strada principale  a pochi metri da altre abitazioni. Non c'erano camere a gas così come utilizzate altrove, ma qui la tecnica per le uccisioni è quanto mai ingegnosa: si utilizzavano camere a gas mobili o più comunemente  dette "Gaswagen". Nella fase conclusiva della operatività del campo, molti deportati vennero finiti in loco. la stragrande maggioranza però circa 150.000,  venne caricata sui Gaswagen, grandi camion, opportunamente modificati per procurare la morte tramite asfissia da monossido di carbonio. I deportati  venivano uccisi in "movimento".  In pratica una volta caricate le persone, ebree per la maggior parte, ma anche polacchi, cechi, rom, prigionieri sovietici,  mentre si azionava il motore del grosso veicolo, il tubo di scappamento  veniva convogliato tramite un ingresso apposito  all'interno del cassone a tenuta stagna dove erano ammassate dalle 60 alle 130 persone  (il numero variava rispetto al tipo di veicolo utilizzato) e quindi, si procedeva al trasporto, direttamente verso le fosse comuni nella vicina foresta  a 15-20 minuti dal "Castello" e dove idealmente le persone sarebbero dovute giungere senza vita (invito chi volesse approfondire i dettagli di tali procedure, vedere il film di Claude Lanzmann che io stesso ho pubblicato su questo Blog, con le testimonianze dirette di carnefici e vittime).
In questo articolo voglio soffermarmi  sui Gaswagen e più nel particolare su di una lettera concernente alcune modifiche tecniche da apportare ai Gaswagen, sia per quelli già operanti sul territorio di Chelmno (in quel momento erano tre) sia per tutti quelli (dieci) che erano stati ordinati. Il proponente di tali modifiche era la S.S. Just che sottopone il testo per la decisione finale, al Gruppenleiter  II D, Oberturmbannfuhrer Walter Rauff.
Le aziende produttrici erano essenzialmente tre, due tedesche tra cui la Opel, una svizzera La Saurer.





Gheime Reichssache,

Affari segreti del Reich


Berlino, 5 giugno 1942.
Modifiche da apportare ai veicoli speciali attualmente in servizio a Kulmhof, Chelmno, e a quelli in costruzione.


Dal mese di dicembre 1941
novantaseimila sono già stati  "trattati" (verarbeitet)
dai tre veicoli in servizio
senza incidenti degni di nota. 
Tuttavia, tenuto conto delle osservazioni fatte fin qui,
si rendono necessarie le seguenti modifiche tecniche:

  

  1. Il carico normale dei  camion
è generalmente di nove o 10 per metro quadrato.
Nei mezzi Saurer, che sono molto voluminosi, 
non è possibile l'utilizzazione totale dello spazio.
Non a causa di un eventuale sovraccarico,
ma perché il carico alla capacità massima
avrebbe delle ripercussioni
sulla tenuta di strada del veicolo.
Sembra quindi necessaria una diminuzione dello spazio di carico.
Si dovrebbe assolutamente ridurre questo spazio di un metro,
invece di cercare di risolvere il problema,
come si è fatto fin'ora,
diminuendo il numero dei pezzi da caricare.
Quest'ultimo procedimento ha lo svantaggio
di richiedere un tempo di funzionamento, più lungo,
poiché lo spazio vuoto deve essere
ugualmente riempito di ossido di carbonio.
Per contro, se si diminuisce lo spazio di carico, pur caricando al massimo il veicolo,
il tempo di funzionamento può essere notevolmente ridotto.
I costruttori del mezzo ci hanno detto , nel corso di una conversazione,
che la riduzione della parte posteriore del camion provocherebbe, un pericoloso squilibrio.
L'avantreno essi affermano, sarebbe infatti sovraccarico.
Ma in realtà l'equilibrio si ristabilisce naturalmente
per il fatto che la merce caricata durante il funzionamento,
mostra una tendenza naturale a pigiarsi verso gli sportelli
posteriori e alla fine dell'operazione si trova caricata
sopratutto in quel punto.
Così non si produce nessun sovraccarico dell'avantreno.

2. Occorre proteggere l’impianto di illuminazione interna
più di quanto sia stato fatto finora.
Delle griglie di ferro devono circondare
le lampadine per evitare che vengano danneggiate.
La pratica ha dimostrato che si potrebbe
fare a meno delle lampadine,
in quanto queste non sono apparentemente mai utilizzate.
Tuttavia si è potuto notare che
al momento della chiusura degli sportelli
il carico preme sempre fortemente
verso questi appena sopraggiunge l’oscurità.
Ciò risulta dal fatto che il carico
si precipita naturalmente verso la luce quando viene il buio,
il che rende difficile la chiusura degli sportelli.
Inoltre si è potuto notare
che a causa del carattere inquietante dell’oscurità
le grida scoppiano sempre al momento
della chiusura degli sportelli.
Sarebbe dunque opportuno accendere le luci
prima e durante i primi minuti del funzionamento.


3. Per una pulizia agevole del veicolo
si deve praticare al centro del pianale
un foro di svuotamento a tenuta stagna.
Il coperchio del foro, di un diametro da 200 a 300 mm,
sarà munito di un sifone inclinato,
in modo che i rifiuti liquidi
possano già disperdersi durante il funzionamento.
Al momento della pulizia
il foro di svuotamento servirà
allo scarico dei rifiuti solidi.
Le modifiche tecniche menzionate qui sopra
devono essere apportate ai veicoli in servizio
unicamente al momento in cui questi
avranno bisogno di essere riparati.
Quanto ai dieci veicoli nuovi ordinati alla Saurer,
dovranno nella misura del possibile
essere allestiti con tutte le innovazioni
e le modifiche dettate dalla pratica e dall' esperienza.


Sotto alla decisione del Gruppenleiter  II D,
Oberturmbannfuhrer Walter Rauff.


Firmato Just




(Calude Lanzmann, Shoah, Einaudi pp. 106-107-108)