venerdì 28 giugno 2013

Corpi 4



Foto n.13
Campo di Bergen Belsen, Germania. Mucchi di migliaia di cadaveri.
(AFP Getty Images)




Foto n.14
Truppe S.S. costrette a caricare i cadavari su di un camion per la sepoltura. I militari britannici seguono la scena con armi in pugno. Bergen Belsen, Germania aprile 1945.
(AP Photo/British Official Photo)





Foto n. 15
Un mucchio di cadaveri lasciati marcire all'aria nel campo di concentramento di Bergen Belsen. Il campo fu liberato dalle forze britanniche il 20 aprile del 1945.
(AP Photo)






Foto n.16
Un giovane uomo siede davanti ad un corpo semi-carbonizzato di un lavoratore schiavo del campo di Leipzig-Thekla in Germania. Nello stesso giorno che le truppe americane entrarono a Lipsia, i lavoratori-prigionieri del campo furono chiusi in un edificio della fabbrica dalle guardie tedesche. Un attimo dopo furono fatte esplodere all'interno bombe incendiarie, 300 persone morirono arse vive. Coloro che riuscirono a scappare dall'edificio, morirono sul filo spinato, finite sul posto dalla Gioventù Hitleriana.
(Erich Schwab/AFP/Getty Images)






Foto n.17
Ossa e cenere umane a Buchenwald
(AP Photo/U.S. Army Signal Corps)





Foto n.18
Donne S.S. costrette dai soldati britannici a scaricare i morti nella fossa comune per la sepoltura a Bergen Belsen. Le condizioni di vita allucinanti in questo campo, ha ucciso per inedia e malattia migliaia di persone.
(AP Photo/Britsh official Photo)





Foto n.19
Una S.S. è in piedi in mezzo a centinaia di morti.
 Traina un altro cadavere in una fossa comune di Bergen Belsen.
(AP Photo)






Foto n.20
Bergen Belsen, una fossa comune. 
Si stima che i morti d'inedia e malattia siano stati 100.000.
(AP Photo)









Foto n.21
Auschwitz

Corpi 3


Foto n.7
Scheletro umano ed altri corpi trovati nel campo di concentramento di Nohrdausen dalla 3à divisione corazzata americana.
(U.S. Army Signal Corps)







Foto n.8
Corpi bruciati di detenuti politici, uccisi dalle S.S. a Gardelegen. Le vittime sono state fatte entrare in un fienile a cui è stao poi dato fuoco. Su 1.100 sventurati, 11 sono stati i superstiti.
(U.S.Army Signal Corps)




Foto n.9
Soldati della 3a Armata del generale S. Patton vicino ad un camion pieno di corpi senza vita. Il campo è quello di Buchenvald vicino Weimar, Germania.
(AP Photo/U.S. Army) 




Foto n. 10 
Cadavere di prigioniero sul filo spinato del campo Leipzig-Thekla, sub campo di Buchenwald.
(NARA)




)

Foto n.11
L'ufficiale americano Ed Seiller di Lousville, Kentucky, si posiziona nel mezzo di 200 cadaveri del campo di concentramento di Landsberg e costringe gli abitanti della zona a vedere quali erano le condizioni in cui hanno vissuto e sono morte diverse migliaia di persone.
(AP Photo





Foto n.12
La 12a Divisione Corazzata del Gen. Datch, proseguendo verso l'Austria trova 4.000 lavoratori schiavi nel campo di prigionia di Schwabmunchen vicino Monaco di Baviera. Oltre ai lavoratori c'erano diversi internati ebrei di tutte le nazionalità, questi però, trovati cadaveri, perché bruciati vivi dalle S.S. che avevano dato fuoco alle baracche in cui dormivano, e sparando a chiunque cercasse di scappare.
(AP Photo/Jim Pringle)


Corpi 2



Foto n.1 
 17 aprile 1945 Nordhausen, Germania
Campo di concentramento di Nordhausen, 70 km da Lipsia. L'esercito americano liberò il campo il 12 aprile, trovò 3.000 corpi senza vita ed una manciata di sopravvissuti.
(AP Photo)





Foto n.2
14 maggio 1945
Pila di corpi in una stanza del crematorio di Dachau. Fecero la scoperta le truppe della 7a armata americana
(fonte AP Photo)





Foto n.3
 aprile 1945
Campo di concentramento di Ohrdruf. Il generale Dwight D. Eisenhower poco dopo la liberazione del campo. Le guardie S.S. prima di abbandonare il campo, hanno ucciso tutti i prigionieri.
(fonte U.S. Army Signal Corps/NARA)





Foto n.4
Dachau, Germania
Soldati americani ispezionano un vagone ferroviario sul raccordo del campo di Dachau
(AP Photo)


giovedì 27 giugno 2013

Corpi 1



Foto n.1 
 17 aprile 1945 Nordhausen, Germania
Campo di concentramento di Nordhausen, 70 km da Lipsia. L'esercito americano liberò il campo il 12 aprile, trovò 3.000 corpi senza vita ed una manciata di sopravvissuti.
(AP Photo)





Foto n.2
14 maggio 1945
Pila di corpi in una stanza del crematorio di Dachau. Fecero la scoperta le truppe della 7a armata americana
(fonte AP Photo)





Foto n.3
 aprile 1945
Campo di concentramento di Ohrdruf. Il generale Dwight D. Eisenhower poco dopo la liberazione del campo. Le guardie S.S. prima di abbandonare il campo, hanno ucciso tutti i prigionieri.
(fonte U.S. Army Signal Corps/NARA)





Foto n.4
Dachau, Germania
Soldati americani ispezionano un vagone ferroviario sul raccordo del campo di Dachau
(AP Photo)


Volti 3


Foto n.7
 aprile 1945, Buchelwald, Turingia, Germania
Un prigioniero sovietico indica una ex guardia che picchiava brutalmente i prigionieri.
(fonte AP/Photo)




Foto n.8   

Dachau, Germania

Prigionieri in una marcia della morte da Dachau verso il sud. Man mano che l'offensiva degli alleati avanzava, dai campi periferici si trasportavano i prigionieri verso campi più lontani dal fronte. I morti causati da queste marce forzate sono migliaia. Il quarto uomo da destra è Dimitri Gorky, nato il 19 agosto 1920. Non conosciamo il motivo del suo arresto, ma fu imprigionato per 22 mesi.
(fonte AP Photo/USHMM, per gentile concessione del KL Dachau Gedenkstaette)



Foto n.9
28 aprile 1945, Bergen Belsen, Germania
Joseph Kramer, comandante del campo di Bergen Belsen. Condannato e giustiziato nel dicembre 1945.
(fonte AP Photo)




Foto n.10

aprile 1945

Prigioniero morente, troppo debole per stare in piedi, vittima di una brutalità incredibile nel campo di concentramento di Nordhausen.
(fonte AP Photo)


Volti 2


Foto n.4
maggio 1945, Ebensee, Austria
Prigionieri emaciati fotografati nel campo di concentramento di Ebensee in Austria.
 (fonte NARA / Newsmakers)





Foto n.5
 maggio 1945, Suttrop, Germania
Una madre tedesca, copre gli occhi al figlio mentre camminano insieme ad altri civili, vicino ai corpi senza vita di 57 russi, uccisi dalle truppe S.S prima dell'arrivo della Nona Armata americana. I soldati della 95a divisione di fanteria sono stati guidati da un informatore sulla posizione della fossa comune. Prima di seppellire i cadaveri, tutti i civili della zona sono stati costretti a guardare i corpi.
(fonte-U.S. Holocaust Memorial Museum / U.S. Army Signal Corps.)






Foto n.6
1945, Buchelwald, Germania
Prigionieri di Buchenwald appena dopo la liberazione del campo.
(fonte AFP/Getty Images)



Volti 1



Foto n.1
 1945, Germania, KL Dachau
Una ragazza russa di 18 anni guarda nella macchina fotografica durante la liberazione del campo di concentramento di Dachau. Questo campo fu il primo sul suolo germanico, inaugurato nel 1933. Più di 200.000 persone sono state arrestate tra il 1933 ed il 1945, 31.591 i morti accertati, la maggior parte di malattia dovuta a malnutrizione, scarsa igiene e tramite suicidio. A differenza di Auschwitz, Dachau non era anche un campo di sterminio, ma le condizioni generali di vita nel campo erano pessime, così da provocare diverse centinaia di morti a settimana.
 (Eric Schaub / AFP / Getty Images).






Foto n.2
 Dicembre 1942, Polonia, Aushwitz
Czeslawa kwoka, 14 anni, foto scattata ad Auschwitz dal prigioniero Wilhelm Brasse mentre lavorava nel dipartimento di fotografia del campo. La ragazzina era polacca e cattolica, proveniente dal paesino polacco di Wolka Zlojeka e deportata insieme alla madre. Al momento della foto, la ragazzina non  capiva del perché si trovasse lì e tanto meno riusciva a comprendere gli ordini del Kapò donna. Quest'ultima allora, prese un bastone e la picchiò a sangue. La foto è stata scattata un attimo dopo che la ragazzina si asciugata le lacrime ed il sangue da vicino le labbra, lì dove era stata colpita dalla Kapò. 3 mesi dopo, madre e figlia non esistevano più.
 (U.S. Holocaust Memorial Museum, NARA).





Foto n.3
Aprile 1945, Germania, Mittelbau-Dora.
Un Prigioniero francese siede tra i morti  in un sub-campo dell'Arbeitslager Mittelbau-Dora, a Nordhausen in Germania.
(U.S. Army/LOC)


sabato 22 giugno 2013

"Gaswagen" e la lettera alla fabbrica "Saurer"

Il primo centro di sterminio ad essere operativo, fu quello di Chelmno (Kulmhof in tedesco), nel dicembre del 1941. Chelmno era ed è un piccolo villaggio,  situato nella regione del Wartheland in Polonia e  inglobata direttamente nel Reich dopo l'invasione.
Quello di Chelmno è stato un centro diverso rispetto a quelli dell'operazione Reinhard. Qui  venne utilizzata una casa padronale per accogliere i prigionieri, chiamata "il Castello" e situata di lato alla strada principale  a pochi metri da altre abitazioni. Non c'erano camere a gas così come utilizzate altrove, ma qui la tecnica per le uccisioni è quanto mai ingegnosa: si utilizzavano camere a gas mobili o più comunemente  dette "Gaswagen". Nella fase conclusiva della operatività del campo, molti deportati vennero finiti in loco. la stragrande maggioranza però circa 150.000,  venne caricata sui Gaswagen, grandi camion, opportunamente modificati per procurare la morte tramite asfissia da monossido di carbonio. I deportati  venivano uccisi in "movimento".  In pratica una volta caricate le persone, ebree per la maggior parte, ma anche polacchi, cechi, rom, prigionieri sovietici,  mentre si azionava il motore del grosso veicolo, il tubo di scappamento  veniva convogliato tramite un ingresso apposito  all'interno del cassone a tenuta stagna dove erano ammassate dalle 60 alle 130 persone  (il numero variava rispetto al tipo di veicolo utilizzato) e quindi, si procedeva al trasporto, direttamente verso le fosse comuni nella vicina foresta  a 15-20 minuti dal "Castello" e dove idealmente le persone sarebbero dovute giungere senza vita (invito chi volesse approfondire i dettagli di tali procedure, vedere il film di Claude Lanzmann che io stesso ho pubblicato su questo Blog, con le testimonianze dirette di carnefici e vittime).
In questo articolo voglio soffermarmi  sui Gaswagen e più nel particolare su di una lettera concernente alcune modifiche tecniche da apportare ai Gaswagen, sia per quelli già operanti sul territorio di Chelmno (in quel momento erano tre) sia per tutti quelli (dieci) che erano stati ordinati. Il proponente di tali modifiche era la S.S. Just che sottopone il testo per la decisione finale, al Gruppenleiter  II D, Oberturmbannfuhrer Walter Rauff.
Le aziende produttrici erano essenzialmente tre, due tedesche tra cui la Opel, una svizzera La Saurer.





Gheime Reichssache,

Affari segreti del Reich


Berlino, 5 giugno 1942.
Modifiche da apportare ai veicoli speciali attualmente in servizio a Kulmhof, Chelmno, e a quelli in costruzione.


Dal mese di dicembre 1941
novantaseimila sono già stati  "trattati" (verarbeitet)
dai tre veicoli in servizio
senza incidenti degni di nota. 
Tuttavia, tenuto conto delle osservazioni fatte fin qui,
si rendono necessarie le seguenti modifiche tecniche:

  

  1. Il carico normale dei  camion
è generalmente di nove o 10 per metro quadrato.
Nei mezzi Saurer, che sono molto voluminosi, 
non è possibile l'utilizzazione totale dello spazio.
Non a causa di un eventuale sovraccarico,
ma perché il carico alla capacità massima
avrebbe delle ripercussioni
sulla tenuta di strada del veicolo.
Sembra quindi necessaria una diminuzione dello spazio di carico.
Si dovrebbe assolutamente ridurre questo spazio di un metro,
invece di cercare di risolvere il problema,
come si è fatto fin'ora,
diminuendo il numero dei pezzi da caricare.
Quest'ultimo procedimento ha lo svantaggio
di richiedere un tempo di funzionamento, più lungo,
poiché lo spazio vuoto deve essere
ugualmente riempito di ossido di carbonio.
Per contro, se si diminuisce lo spazio di carico, pur caricando al massimo il veicolo,
il tempo di funzionamento può essere notevolmente ridotto.
I costruttori del mezzo ci hanno detto , nel corso di una conversazione,
che la riduzione della parte posteriore del camion provocherebbe, un pericoloso squilibrio.
L'avantreno essi affermano, sarebbe infatti sovraccarico.
Ma in realtà l'equilibrio si ristabilisce naturalmente
per il fatto che la merce caricata durante il funzionamento,
mostra una tendenza naturale a pigiarsi verso gli sportelli
posteriori e alla fine dell'operazione si trova caricata
sopratutto in quel punto.
Così non si produce nessun sovraccarico dell'avantreno.

2. Occorre proteggere l’impianto di illuminazione interna
più di quanto sia stato fatto finora.
Delle griglie di ferro devono circondare
le lampadine per evitare che vengano danneggiate.
La pratica ha dimostrato che si potrebbe
fare a meno delle lampadine,
in quanto queste non sono apparentemente mai utilizzate.
Tuttavia si è potuto notare che
al momento della chiusura degli sportelli
il carico preme sempre fortemente
verso questi appena sopraggiunge l’oscurità.
Ciò risulta dal fatto che il carico
si precipita naturalmente verso la luce quando viene il buio,
il che rende difficile la chiusura degli sportelli.
Inoltre si è potuto notare
che a causa del carattere inquietante dell’oscurità
le grida scoppiano sempre al momento
della chiusura degli sportelli.
Sarebbe dunque opportuno accendere le luci
prima e durante i primi minuti del funzionamento.


3. Per una pulizia agevole del veicolo
si deve praticare al centro del pianale
un foro di svuotamento a tenuta stagna.
Il coperchio del foro, di un diametro da 200 a 300 mm,
sarà munito di un sifone inclinato,
in modo che i rifiuti liquidi
possano già disperdersi durante il funzionamento.
Al momento della pulizia
il foro di svuotamento servirà
allo scarico dei rifiuti solidi.
Le modifiche tecniche menzionate qui sopra
devono essere apportate ai veicoli in servizio
unicamente al momento in cui questi
avranno bisogno di essere riparati.
Quanto ai dieci veicoli nuovi ordinati alla Saurer,
dovranno nella misura del possibile
essere allestiti con tutte le innovazioni
e le modifiche dettate dalla pratica e dall' esperienza.


Sotto alla decisione del Gruppenleiter  II D,
Oberturmbannfuhrer Walter Rauff.


Firmato Just




(Calude Lanzmann, Shoah, Einaudi pp. 106-107-108)

domenica 16 giugno 2013

H.Himmler - La condanna del diverso e la depravazione dei costumi.

Discorso segreto ai generali delle S.S. tenuto da Heinrich Himmler il 18 febbraio 1937

"Pericoli razziali e biologici dell'omosessualità"

 (fonte - Enrico Oliari - www.oliari.com)

Nel 1933, quando abbiamo preso il potere, abbiamo scoperto l'esistenza delle associazioni omosessuali. Queste contavano due milioni di iscritti. I funzionari incaricati di questo problema stimavano prudentemente in quattro milioni il numero degli omosessuali tedeschi. Personalmente non credo che il numero fosse così elevato. Penso che non tutti quelli che facevano parte di queste associazioni fossero omosessuali. E poi sono anche convinto che non tutti gli omosessuali vi fossero iscritti. Forse ce ne erano da uno a due milioni, ma certamente non meno di un milione. Questa è la stima prudenziale che si può fare in questo campo.
Immaginate voi stessi cosa vuol dire tutto ciò. Secondo gli ultimi censimenti, in Germania ci sono dai 67 ai 68 milioni di abitanti e, quindi, 34 milioni di uomini in cifra tonda. Di conseguenza abbiamo circa 2 milioni di persone con questa malattia contagiosa. A lungo termine, nessun popolo potrebbe resistere a un tale sconvolgimento della propria vita e del proprio equilibrio sessuale.
Se voi tenete conto,cosa che io non ho ancora fatto, dei due milioni di uomini che sono morti in guerra (la Prima guerra mondiale, NdT), e se considerate stabile il numero delle donne, allora potrete immaginare quanto questi due milioni di omosessuali e questi due milioni di morti quindi un totale di quattro milioni di uomini sbilancino i rapporti sessuali in Germania: questo provocherà una catastrofe.
Sto per esporre davanti a voi qualche riflessione sul problema dell'omosessualità. Tra gli omosessuali ci sono delle persone che hanno fatto proprio il seguente punto di vista: "Quello che faccio non riguarda nessuno, ma solo la mia vita privata". Ma non è vero, non è solo la loro vita privata: il dominio sessuale può essere sinonimo di vita o di morte per un popolo, di egemonia mondiale o di riduzione della nostra importanza ai livelli della Svizzera. Un popolo che ha molti bambini può aspirare all'egemonia, alla dominazione del mondo. Un popolo di razza nobile che ha pochissimi bambini ha comprato un biglietto per l'aldilà: non avrà più nessuno fra cinquanta o cento anni, e da qui a duecento o cinquecento anni sarà estinto
2.
Oltre a questi problemi di numeri, adesso ho esaminato solo questo aspetto, questo popolo può sparire come Stato per altre ragioni. Siamo uno Stato di uomini, e nonostante tutti i difetti che questo sistema comporta, dobbiamo assolutamente aggrapparci a esso, perché questa è la migliore istituzione possibile.
Nel corso della storia ci sono stati anche Stati di donne. Certamente avrete sentito parlare del diritto matrimoniale. Il regno delle Amazzoni non era una favola: è davvero esistito. Soprattutto i Frisoni, e in generale i popoli di marinai, hanno avuto delle istituzioni matrimoniali di cui si può seguire l'esistenza e la traccia fino a oggi. Non è per caso che agli Olandesi piace essere governati da una regina, o addirittura che la nascita della figlia di una regina sia accolta con più entusiasmo della nascita di un figlio maschio. Non è un fatto strano, ma è il segno di un istinto ancestrale dei popoli marinai
3.
Da secoli e da millenni i popoli germanici, e in particolare il popolo tedesco, sono governati da uomini. Però questo Stato di uomini si sta distruggendo a causa dell'omosessualità. Secondo me, il difetto principale in materia amministrativa è il seguente: nel dominio pubblico, nell'esercito, nell'organizzazione politica e in tutte le altre istituzioni che potete immaginare, tutti sono nominati a seconda dei risultati ottenuti, senza tener conto delle carenze umane. Anche la nomina a uno di questi posti di funzionari così spesso fuori da ogni realtà, risulta dalla selezione rispetto ai risultati ottenuti: bisogna aver preso il voto più alto all'esame di Diritto. In questo caso, la selezione viene fatta in base ai voti affinché vinca quello che ha raggiunto il punteggio massimo di "1 ", poi quello che ha fatto "1 e mezzo", oppure "1 e un quarto", poi quello che ha "2", eccetera.
Per quel che riguarda i posti nell'amministrazione e nell'economia, che sono occupati anche da donne, nessun uomo in buona fede potrà pretendere che si acceda a essi solo con la qualifica professionale, perché, siamo onesti , siamo tra uomini, e quindi possiamo parlare francamente: cercate una stenodattilografa, e ci sono due candidate, una veramente brutta, cinquantenne, che batte 300 parole, dunque è quasi un genio nel suo campo. E poi ce n'è un'altra, carina, di buona razza, ventenne, che batte solo 250 parole. Certamente prenderete un'aria seria, o sbaglio?, e troverete mille ragioni molto morali per scegliere la candidata ventenne che batte meno parole: l'altra è vecchia e potrebbe ammalarsi più facilmente, e via di questo passo. Bene, si può ridere, non è male e non è poi molto importante, perché se lei è carina non tarderà a sposarsi e, in ogni caso, un posto di stenodattilografa non condiziona la vita dello Stato.
Ma la distruzione dello Stato comincia nel momento in cui interviene un principio erotico, e lo dico con la più grande serietà, un principio di attrazione sessuale dell'uomo per l'uomo quando, in questo Stato di uomini, la qualifica professionale e il rendimento non contano più 4. Vorrei farvi un esempio reale. Insisto: reale! Aggiungo che, secondo me, in tutte le regioni oggi abitate sulla Terra, nessuna organizzazione ha accumulato tante esperienze nel campo dell'omosessualità, dell'aborto, ecc., come la Gestapo in Germania. In questo campo io credo che possiamo parlare di esperienza. Il consigliere ministeriale "X" è omosessuale e cerca, tra i suoi assessori, un consigliere governativo. Però lui non segue il principio del rendimento. Non sceglierà il miglior giurista. Non dirà nemmeno: "L'assessore tal dei tali non è certamente il giurista migliore, però ha buone votazioni, ha pratica e, quello che conta di più, sembra essere di buona razza e avere una giusta concezione del mondo". No. Non sceglie un assessore qualificato, né di bella presenza. Sceglie quello che è anche omosessuale. Questa gente è capace di riconoscersi da un angolo all'altro di una stanza. Quando ci sono cinquecento uomini a una festa danzante, in una mezz'ora loro localizzano quelli che hanno la stessa inclinazione. La gente normale come noi non può capire come tutto ciò sia possibile. Quindi il consigliere ministeriale sceglie l'assessore che ha avuto le votazioni più basse e del quale la concezione del mondo è la più sbagliata. Non gli pone nessuna domanda sul suo rendimento, malo presenta al direttore ministeriale, gli canta le sue lodi e presenta la sua richiesta con la dovuta serietà. Dunque, l'assessore entra in servizio, visto che al direttore ministeriale non verrà mai in mente di chiedere informazioni più precise, né di studiare più attentamente la proposta del consigliere ministeriale: infatti, lui pensa che questo anziano funzionario propone l'assessore a causa del suo rendimento. Un uomo normale come lui non può pensare che questo assessore sia stato scelto a causa delle sue inclinazioni sessuali. E la storia non finisce qui, perché l'assessore, che è ormai diventato consigliere governativo, sta per procedere nella stessa maniera. Se voi trovate un uomo che ha questa inclinazione in un qualunque posto, e con un potere di decisione, potete essere sicuri di trovare attorno a lui tre, quattro, otto, dieci persone o addirittura di più, tutte con la stessa inclinazione; perché uno trascina l'altro, e gli uomini normali che vivono con loro sono sfortunati, sono condannati: possono fare quello che vogliono, ma saranno comunque distrutti. Ora vorrei farvi l'esempio di un amico al quale è successo proprio questo. Il generale SS von Woyrsch, che all'epoca combatteva in Slesia, era dislocato tra il generale SA Heines e il Gauleiter Bruckner, tutti e due omosessuali. Bruckner era anche Primo Presidente. Ebbene, Woyrsch è stato perseguitato perché aveva turbato questa amicizia meravigliosa, e non perché si sarebbe detto: "Quest'uomo non è come noi" ma sempre per dei motivi morali, politici, ideologici, per dei motivi nazionalsocialisti. Quindi l'omosessualità fa fallire ogni rendimento, ogni sistema basato sul rendimento; essa distrugge lo Stato nelle sue fondamenta. A questo si aggiunge il fatto che l'omosessuale è un uomo radicalmente malato sul piano psichico. È debole e si dimostra un vigliacco nei momenti decisivi. Credo che in tempo di guerra possa essere coraggioso di tanto in tanto, ma nel campo civile questi sono gli uomini più vigliacchi che si possano immaginare. L'omosessuale mente anche in maniera malata. Per farvi un esempio, non mente come un gesuita. Il gesuita mente con uno scopo preciso. Dice qualsiasi cosa con un'aria luminosa, ben sapendo che sta raccontando favole. Lui ha una giustificazione morale: mente per la gloria di Dio. Ad majorem Dei gloriam. Il fine giustifica i mezzi. C'è tutta una filosofia della morale, una dottrina morale elaborata da Sant'Ignazio di Loyola. Quindi il gesuita mente e lo sa. Non dimentica per un solo attimo che sta mentendo. L'omosessuale, invece, mente e crede in ciò che dice. Quando chiedete a un omosessuale: "Hai fatto questo o quello?", la risposta è "no". C'è il caso di certi omosessuali che abbiamo interrogato e che ci hanno risposto: "Giuro sull'onore di mia madre, che io sia morto se questo non è vero". Tre minuti più tardi gli abbiamo presentato le prove dicendo: "E allora questo, cosa vuol dire?". Ovviamente non sono morti e, purtroppo. sono sempre qui. All'inizio non mi capacitavo. Nel 1933, 34 ci comportavamo da ignoranti: questo mondo era, ed è, sempre tanto estraneo all'uomo normale, il quale non può assolutamente immaginarselo com'è veramente. Il Generale Heydrich e io, insieme a qualcun altro, abbiamo veramente dovuto imparare attraverso, esperienze spiacevoli. All'inizio mi arrabbiavo quando i giovani mi mentivano. Oggi capisco che gli era impossibile comportarsi diversamente. Perciò non mi viene più in mente di chiedere a un omosessuale se è di parola. Non lo faccio più perché so che mi mentirà. Nel momento in cui un omosessuale vi dice qualcosa con gli occhi lacrimanti, è convinto di dirvi la verità. Le esperienze che ho fatto mi hanno dimostrato che l'omosessualità porta, vi dirò, a una vera e propria stravaganza intellettuale, a una vera e propria irresponsabilità. L'omosessuale è naturalmente un ideale oggetto di pressione: primo, perché può essere condannato; secondo, perché è un tipo malleabile; terzo, perché è molle e senza alcuna volontà.
Inoltre, voglio soltanto farvi qualche esempio in questo settore, l'omosessuale è posseduto da un bisogno insaziabile di confidenza in tutti i campi, e in particolare nel campo sessuale. Nella maggior parte dei casi, voi vi accorgete che quello che si fa arrestare vi dà spontaneamente tutti i nomi di quelli che conosce. Dunque, e devo adottare questo punto di vista, non c'è alcuna fedeltà nell'amore di un uomo per un altro uomo che assomigli minimamente alla fedeltà tra uomini, benché questa gente parli d'amore. L'omosessuale dice tutto, senza freni, e senza dubbio con la speranza di salvarsi così la pelle. Dobbiamo capire che se questo vizio continua a diffondersi, in Germania, senza che noi possiamo combatterlo, per la Germania sarà la fine. La fine del mondo germanico. Purtroppo, il compito non è facile, come lo fu per i nostri antenati. Per loro, questi individui rappresentavano dei casi isolati, degli anormali. L'omosessuale, che era chiamato "Urningo", era gettato nel fondo di una palude. I professori che trovano questi cadaveri nelle paludi non dubitano certamente che nel 90 percento dei casi si tratta di omosessuali scaraventati con tutti i loro vestiti in quelle paludi. Questa non era una punizione, ma soltanto lo spegnersi di una vita anormale. Bisognava scartarli, allo stesso modo in cui noi estirpiamo le ortiche e le ammucchiamo tutte insieme per bruciarle. Questa non era una vendetta: l'individuo in questione doveva semplicemente sparire. Era così nel buon tempo antico. Ma oggi, purtroppo, non è più possibile una cosa del genere. Ora vorrei parlarvi, con molta franchezza. dell'omosessualità all'interno delle SS. Vi sottolineo che so molto bene ciò di cui sto parlando. Evidentemente questo non è argomento per una conferenza da ufficiali; ma, durante un incontro, potrete renderne partecipe qualcuno dei vostri. Ancora oggi, almeno ogni mese, ci si presenta un caso di omosessualità tra le SS. Abbiamo otto, dieci casi all'anno. Quindi, ho preso la seguente decisione: in tutti i casi, questi individui saranno ufficialmente degradati, espulsi dalle SS e trascinati davanti a un tribunale. Dopo che avranno scontato la pena inflitta loro dal tribunale, dietro mio ordine saranno internati in un campo di concentramento e abbattuti durante un "tentativo di fuga". In ogni caso, il loro corpo d'origine verrà informato direttamente da me di questo fatto. Spero così di estirparli dalle SS, fino all'ultimo uomo. Voglio preservare il sangue nobile che entra nella nostra organizzazione e l'opera di risanamento razziale che stiamo perseguendo per la Germania. Ma ciononostante il problema non è risolto in tutta la Germania. Non ci dobbiamo illudere. Trascinare gli omosessuali davanti a un tribunale e farli internare, non risolve il problema. Quando esce dal carcere; l'omosessuale è tanto omosessuale quanto lo era prima. Quindi il problema rimane invariato. È risolto, invece, nella misura in cui questo vizio viene stigmatizzato, mentre prima non lo era. Prima, durante e dopo la guerra, c'erano delle leggi su questo fatto, ma non succedeva niente. Per farvi capire meglio, vi faccio un esempio. Nel 1934, durante i primi sei mesi della nostra attività in questo ambito, abbiamo portato davanti ai tribunali più casi noi che il praesidium della polizia di Berlino nei precedenti venticinque anni. Nessuno può dire che tutto ciò è diventato importante solo in seguito al caso Rohm, che di certo ci è stato di grande pregiudizio. Ma questo vizio era fiorente già prima, durante, e ancor più dopo la guerra. Vedete bene che ogni tipo di problema si può risolvere con le opportune misure amministrative e poliziesche. È possibile risolvere anche il problema delle prostitute, poco importante rispetto al precedente: delle misure precise permettono di poterle inserire in un'organizzazione che, per un popolo di cultura, è perfettamente ammissibile. In questo campo, noi diamo prova di una grande apertura mentale, visto che non è possibile, da un lato, impedire che tutta la gioventù precipiti nell'omosessualità, e dall'altro, chiudere tutte le vie d'uscita. E una follia. Il fatto di impedire, nelle grandi città, ogni tipo di relazione con le ragazze, anche se lo si fa per i soldi, ha come risultato quello di spingere un gran numero di ragazzi a passare sull'altra sponda.
Tra tutte queste considerazioni, non dobbiamo dimenticare che, per due terzi del suo territorio, la Germania è ormai diventata un Paese urbanizzato. Il villaggio non ha alcun problema. Il villaggio ha un modo sano e naturale per regolare tutti questi problemi. Qui, nonostante il pastore e la morale cristiana, nonostante un sentimento religioso che si perpetua da secoli, il ragazzo va a bussare alla finestra della ragazza. Il problema, così, è risolto. È vero che c'è qualche figlio illegittimo e qualcuno che si agita nel villaggio: il pastore è contento di avere un nuovo argomento per il suo sermone. I ragazzi fanno esattamente come facevano una volta e, non sbagliatevi, come nei tempi più antichi della nostra storia. Tutte le teorie inventate per i bisogni della causa, e secondo le quali la ragazza tedesca che ha la sfortuna di sposarsi solo a 26 o a 30 anni ha vissuto fino allora come una monaca, sono delle favole. Invece, le leggi sul sangue erano rigorose: nessun ragazzo e nessuna ragazza dovevano impegnarsi con un sangue di valore inferiore. E su questo punto la severità era estrema. E su un'altra cosa erano altrettanto severi: la donna infedele era punita con la morte, perché nella famiglia rischiava di entrare un sangue estraneo. Tutto questo era naturale, in quell'epoca; l'ordine era sano e ragionevole, andava nel senso delle leggi naturali e non contro di esse, come accade oggi.
Ma, come ho già detto, un giorno questi problemi saranno risolti, in un modo o nell'altro. Più facilitiamo i matrimoni precoci, in modo che i nostri uomini si sposino a 25 anni, più il resto diminuirà e tutto tornerà naturalmente in ordine.
Il problema dell'omosessualità, invece, non pub essere regolato. Evidentemente, è una questione che abbiamo valutato in tutti i sensi, possiamo mettere in carcere e internare nei campi tutti i giovani traviati. Questo è semplice da realizzare. Però io mi chiedo: se facessi rinchiudere ventimila giovani delle grandi città, forse riuscirei a portarne tre o quattromila sulla giusta strada, tra quelli sufficientemente giovani (dai 17 ai 18 anni), e ciò con la disciplina, l'ordine, lo sport e il lavoro. Ci è già riuscito in parecchi casi. Però, dal momento in cui non ci saranno più questi giovani, perché io non metto in galera gli omosessuali, c'è il rischio che gli omosessuali si mettano a cercare nuove vittime. Quindi, ci troviamo in una situazione a doppio taglio.
Nella misura in cui non saranno irrimediabilmente corrotti, faremo arrestare e internare nei campi tutti i giovani tra i 17 e i 18 anni. Proveremo a ricondurli alla ragione visto che, come ho appena detto, ci siamo già riusciti in parecchi casi.
Ma tutto questo non ci aiuta a risolvere il problema nel suo complesso. Io non vedo che una soluzione: impedire che le qualità di uno Stato di uomini e i vantaggi delle associazioni maschili, degenerino in difetti. Secondo me, la nostra vita è troppo mascolinizzata. Siamo pronti a militarizzare delle cose perfino inimmaginabili, lo dico sul serio, niente è così perfetto quanto il nostro modo di far marciare gli uomini in riga, o di prepararsi lo zaino. Per me, però, è una vera catastrofe vedere le ragazze e le donne in tutto il Paese con degli zaini perfetti. Fa venir voglia di vomitare. È una vera catastrofe vedere le organizzazioni e le associazioni femminili occuparsi di cose che distruggono il fascino, la dignità e la grazia della donna. Noi uomini, parlo in generale, questo non ci concerne direttamente, nella nostra pazzia vogliamo fare della donna uno strumento logico di pensiero, le insegniamo tutto ciò che è possibile. È una vera catastrofe! Noi mascolinizziamo le donne in tal modo che, a lungo andare, la differenza sessuale, le polarità, spariscono. Da questo momento in poi, non è molto lontana la via che conduce all'omosessualità.
Secondo me, l'attività delle Associazioni degli studenti, per portare un esempio all'interno del Movimento, è una catastrofe. Negli ultimi anni, questa attività consisteva nel fare esercizi e nel riempire zaini. Non ho bisogno dell'Associazione degli studenti per questo. Recentemente ho parlato con il nuovo dirigente di questa Associazione, e gli ho detto: "Mio caro Scheel, se per caso lei si facesse pizzicare mentre si sta esercitando con i suoi compagni, io diventerò il suo nemico mortale. Nelle case degli studenti si fa lavoro intellettuale, si esercita un'attività intellettuale e si mette dell'ordine nella società".
Una volta ho dato un'occhiata a un giornale studentesco, credo che si trattasse di quello dell'Associazione della Slesia. Sulla pagina dei titoli di questo giornale dedicato al lavoro intellettuale dei giovani universitari, c'erano otto uomini su due righe, mentre il loro capo intellettuale ne verificava lo schieramento. Questo è il lavoro adatto al sottufficiale, all'aiutante, al capo della compagnia o al comandante del battaglione, che hanno la mania di verificare lo schieramento. Ma non è il ruolo di una istituzione intellettuale. Quando, all'estero, dicono di noi: "Non sapete essere altro che dei militaristi", non hanno tutti i torti...
Adesso, ci si pone il seguente problema: "Le SS pretendono di essere un Ordine. Anche il Partito pretende di essere un Ordine". Queste due affermazioni non si escludono a vicenda. Noi siamo, lo dico molto chiaramente, noi siamo un ordine nazionalsocialista, ed ecco la definizione razziale, di uomini del Nord, e una comunità di clan. Innanzitutto noi. siamo un ordine militare: non L'ordine, ma Un ordine nazionalsocialista e militare, tenuto insieme dalla disciplina e dal sangue, al sangue nordico; una comunità di clan, se vi sta meglio.
Una volta avremmo parlato di confraternita di nobili. Ma, intenzionalmente, non uso questa espressione. Con questo voglio soltanto dire che il nostro compito va nel senso di una disciplina umana, mentre il compito dell'ordine politico s'indirizza verso la direzione politica.
Visto che il Partito è un ordine politico, si deve occupare sempre di più del contenuto intellettuale e allontanarsi dagli aspetti militari come le adunate, o il farsi lo zaino, ecc. E questo fino al più piccolo dettaglio. Ho discusso molto di questi problemi con il camerata di partito Ley 9, che ha una buonissima comprensione per questo tipo di cose. Quindi ho chiesto il suo parere a proposito del raduno, veramente molto bello, dei capi politici a Norimberga. "Perché lei dà degli ordini? Io non lo farei". Lì c'erano centomila capi politici. Ci vorrebbero dei soldati ben allenati affinché il solo comando "Riposo! Spiegate le bandiere! Abbassate le bandiere!", venisse eseguito in maniera impeccabile da centomila uomini. "Perché lei non dice, nel corso di quanto sta dicendo: `E adesso dispiegheremo le bandiere, e poi le abbasseremo?". In fondo si tratta della stessa cosa, che però è detta in un modo che non è ultra, virile, soldatesco, militare. Perché bisogna dare degli ordini per questo tipo di cose? Ecco qualche riflessione su tutti questi problemi.
E ora torno al mio discorso. Dicevo che noi mascolinizziamo troppo tutta la nostra vita. E mascolinizziamo troppo anche la nostra gioventù. Sto per farvi qualche esempio che voi potrete moltiplicare a vostro piacere grazie alla vostra esperienza personale o a quello che vi sarete visti intorno.
Certi giovani dicono alla madre: "Guarda, mentre sfiliamo nella Hitlerjugend, stai attenta a non passarci vicino; ti farei volentieri un segno, ma gli altri mi prenderebbero in giro, direbbero che sono il cocco di mamma, un pappamolla". Penso che questo genere di osservazioni sia una catastrofe per un popolo. È catastrofico per un Paese che i ragazzi si vergognino delle loro madri o delle loro sorelle, oppure che siano costretti ad avere vergogna delle donne, in questo caso quelle che sono più vicine a loro, la madre, la sorella, che è una futura donna.
È catastrofico il fatto che un giovane sia preso in giro più del normale perché lui è innamorato di una ragazza e, per questo, non viene preso sul serio, lo consideriamo un debole e gli diciamo che i duri non si occupano delle ragazze. "Esistono soltanto le amicizie tra ragazzi. Sono gli uomini che decidono, sulla Terra", gli diciamo. La tappa seguente è l'omosessualità. Sono le idee del signor Blüher: " In generale, la più alta forma d'amore non è quella che esiste tra un uomo e una donna. A causa dei bambini, questo ha qualcosa di animalesco. La più alta forma d'amore è quella che unisce due uomini. Nel corso della Storia, è da qui che sono uscite le cose più grandi". Ma è proprio questa la più spudorata bugia di questi uomini che rivendicano Federico il Grande e Bismarck 10. Non esiste un grande uomo che gli omosessuali non rivendichino tra i loro: Cesare, Silla, eccetera. Credo che, a parte Don Giovanni, li rivendichino tutti. Questo è presentato in maniera attraente ai giovani che appartengono a un movimento già molto mascolinizzato e che vivono in campi di uomini dove non hanno la possibilità di incontrare delle ragazze. Secondo me, non dobbiamo poi stupirci se abbiamo intrapreso il cammino verso l'omosessualità.
Credo che un cambiamento radicale non possa venir fuori che da quanto segue. Dobbiamo, è una cosa particolarmente urgente per le SS, dobbiamo fare delle SS e dei giovani, nella misura in cui possiamo influenzarli, degli uomini cavallereschi, dei giovani cavalieri. È l'unica soluzione che abbiamo per distinguerci chiaramente e non cadere nella situazione in cui si trovano gli Anglosassoni e gli Americani. Un giorno, a un inglese che trovava disgustoso che gli uomini salutassero per primi le donne, ho detto: "Suppongo che, nel suo Paese, le galline si pavoneggino davanti al gallo. E allora la situazione sarebbe diversa da quello che succede altrove?".
Una conseguenza dei troppo numerosi privilegi concessi alla donna, in America, è che nessun uomo osa più guardare una donna. Se lo fa, compare davanti a un tribunale matrimoniale che lo condanna a pagare il risarcimento dei danni. In America, l'omosessualità è diventata una misura di protezione assoluta per gli uomini, a causa della schiavitù nella quale sono mantenuti dalle loro donne. Laggiù, la donna può comportarsi come un serpente boa: soffoca l'uomo, semplicemente. Nessuno la riconduce mai sulla retta via. Quello è veramente un ottimo esempio di tirannia femminile!
Da noi non c'è nessun pericolo che l'atteggiamento cavalleresco dell'uomo sia esagerato e sfruttato dall'altra parte: in Germania, l'abitudine e l'educazione non incitano le donne ad agire in tal modo. Dobbiamo assolutamente fare dei nostri giovani degli uomini cavallereschi, degli uomini che si ergono a campioni delle loro donne.
Recentemente ho detto a uno dei capi della Hitlerjugend: "In generale, voi siete poco cristiani. Ma il vostro atteggiamento nei confronti della donna deriva dal più puro cristianesimo, è il più cristiano possibile". Centocinquanta anni fa, in una università cattolica venne sostenuta una tesi dal titolo: La donna ha un'anima? Soltanto questo dimostra la tendenza del cristianesimo a distruggere la donna e a mettere in evidenza la sua inferiorità. Sono assolutamente convinto che tutto il clero e il cristianesimo cercano soltanto di stabilire un'associazione erotica maschile e a mantenere questo bolscevismo che esiste da duemila anni. Conosco molto bene la storia del cristianesimo a Roma, e ciò mi permette di giustificare la mia opinione. Sono convinto che gli imperatori romani, che hanno sterminato i primi cristiani, hanno agito esattamente come noi con i comunisti. A quell'epoca i cristiani erano la peggior feccia delle grandi città, i peggiori ebrei, i peggiori bolscevichi che vi possiate immaginare.
Il bolscevismo di quell'epoca ha avuto il coraggio di crescere sul cadavere di Roma. Il clero di quella Chiesa cristiana che, più tardi, ha sottomesso la Chiesa ariana dopo lotte infinite, cerca, dal IV o V secolo, di ottenere il celibato dei preti. Per far questo si basa su San Paolo e i primi apostoli che presentavano la donna come un simbolo del peccato e autorizzavano, oppure raccomandavano, il matrimonio solo come mezzo legale per sfuggire alla fornicazione, così come è scritto nella Bibbia, e presentavano i bambini solo come un male necessario. Questo clero continuò a seguire la stessa strada nel corso dei secoli, finché il celibato dei preti diventò una realtà nel 1139.
Inoltre, sono convinto che la confessione auricolare permetta ad alcuni preti che non vogliono sottomettersi a questa omosessualità, di procurarsi le donne e le ragazze di cui hanno bisogno, soprattutto i curati di campagna. Secondo me, la maggior parte di loro è senz'altro eterosessuale, più del 50 percento, mentre stimo che nei conventi ci sia il 90, il 95. o addirittura il 100 per cento di omosessuali.
Se noi riprendessimo i processi contro i preti omosessuali e se li trattassimo come tutti i cittadini tedeschi, potrei garantire duecento processi, o anche di più, per i prossimi tre o quattro anni. Se non possiamo istruire questi processi, non è perché ci mancano i casi, ma soltanto perché non disponiamo del numero di funzionari e di giudici necessari per questo lavoro. Però, fra quattro anni porteremo, spero, una prova molto convincente: dimostreremo che la Chiesa, sia a livello dei dirigenti che a quello dei preti, costituisce nella maggior parte un'associazione erotica di uomini che terrorizza l'umanità da 1.800 anni, che esige che questa umanità le fornisca una grandissima quantità di vittime e che, nel passato, si è dimostrata sadica e perversa. Posso soltanto citare i processi alle streghe e agli eretici.
La svalorizzazione della donna è un atteggiamento tipicamente cristiano: e alla nostra epoca, sebbene noi siamo nazionalsocialisti abbiamo ripreso questa eredità mentale. Anche certi incrollabili pagani l'hanno fatto. Conosco molti camerati del partito che si credono costretti a dimostrare una grande sicurezza nel loro modo di concepire il mondo, e di mostrarsi particolarmente virili, comportandosi con volgarità e bestialità nei confronti delle donne. Inoltre, abbiamo una certa tendenza a escludere quanto più possibile le donne dalle feste e dalle cerimonie. E gli stessi, poi, si lamentano del fatto che le donne rimangano fedeli alla Chiesa, oppure che non aderiscano al cento per cento alla causa del nazionalsocialismo. Eppure non dovrebbero lamentarsene: trattano le donne come degli esseri umani di second'ordine, e le mantengono fuori da tutta la nostra vita interiore. Non bisogna quindi stupirsi se le donne non danno la loro totale adesione a questo tipo di vita.
Dobbiamo capire che il movimento, la concezione del mondo nazionalsocialista, non possono esistere se non vengono fatti propri dalle donne, perché gli uomini afferrano le cose con il loro intelletto, mentre le donne le afferrano con il cuore. Sono le donne tedesche che hanno fornito la maggior parte delle vittime nei processi per stregoneria ed eresia, e non gli uomini. I preti sanno benissimo perché hanno bruciato tra le cinque e le seimila donne: proprio perché erano loro ad attaccarsi sentimentalmente alla vecchia scienza e alla vecchia dottrina, perché i loro sentimenti e il loro istinto non gli permettevano di allontanarsene mentre gli uomini, in modo logico e conforme alla loro intelligenza, avevano cambiato bandiera.
E torno ancora una volta al nostro problema. Penso che ci sia una troppo forte mascolinizzazione nell'intero Movimento, e questo contiene il germe dell'omosessualità.
Vi chiedo di discutere su queste idee quanto più vi è possibile ma, in ogni caso, non davanti all'intero corpo degli ufficiali. Parlatene con il tale o con il tal'altro. Vi prego di badare al fatto che i vostri uomini,vi ho mostrato la via, ballino con le ragazze alla festa per il solstizio d'estate. Stimo del tutto giusto il fatto di autorizzare i nostri giovani candidati a organizzare ogni tanto una serata danzante durante l'inverno: non vi inviteremo nessuna fanciulla di sangue impuro, ma solo le migliori. Noi daremo ai nostri uomini delle SS l'occasione di ballare con loro, di mostrarsi allegri e felici. Penso che questo sia utile per evitar loro di avviarsi sulla strada sbagliata che porta all'omosessualità. Questa sarebbe la ragione negativa. Ma c'è anche una ragione positiva: non dovremmo stupirci se il tale o il tal'altro farà un brutto matrimonio e sposerà una ragazza senza alcun valore razziale, se non gli daremo l'occasione di conoscere altre fanciulle.
Penso che sia necessario badare a che i giovani tra i quindici e i sedici anni incontrino delle ragazze a una lezione di ballo, nelle serate, o in altre occasioni. È tra i quindici e i sedici anni, questo è dimostrato dall'esperienza, che il ragazzo si trova in un momento di equilibrio instabile. Se ha una "cotta" durante le lezioni di ballo, o un amore giovanile, allora è salvo. Si allontana dalla strada pericolosa. In Germania non abbiamo bisogno di preoccuparci se mettiamo troppo presto i ragazzi a contatto delle ragazze, e si li incitiamo ad avere rapporti sessuali, è un problema molto serio del quale, una volta, si parlava sorridendo e dicendo delle oscenità ma, grazie a Dio, ora è finito. No: sotto il nostro clima, in considerazione della nostra razza e del nostro popolo, un giovane di sedici anni considera l'amore sotto l'angolo più puro, più bello, più idealistico; e dal momento in cui si è innamorato di una ragazza, lo devo dire di nuovo chiaramente, non si parla neppure, per lui, di onanismo collettivo con i camerati, né di amicizia a carattere sessuale con degli uomini o con dei giovani: in generale, lui si vergogna di fronte a una ragazza. Infatti, è legato sul piano umano.
Da questo momento, il pericolo è scartato. Adesso dobbiamo riunire le condizioni necessarie, dobbiamo eliminare questo atteggiamento che regna, oggi, in tutta la gioventù e forse anche nelle SS, e che consiste nel prendere in giro un uomo che accompagna una donna, o che si comporta correttamente con la madre, oppure di un altro che si comporta da gentiluomo con la sorella. È lì che si annida il germe dell'omosessualità.
Penso che fosse mio dovere parlarvi di questi problemi, signori generali. È una cosa estremamente seria che i fogli propagandistici e le teorie moderne non ci aiuteranno a risolvere. E non la risolveremo dicendo soltanto: "Dio, perché il nostro popolo è tanto cattivo? Questa depravazione dei costumi è spaventosa...". Niente di tutto ciò risolverà la questione. Se pensiamo che è risolta, mi chiedo perché continuiamo a darci tanta pena. Se pensiamo che non è risolta dobbiamo ammettere che, in questo campo, il nostro popolo è stato mal guidato.......Signori, gli smarrimenti sessuali provocano le cose più stravaganti che si possano immaginare. Dire che ci comportiamo come degli animali sarebbe insultare le bestie. Perché gli animali non fanno queste cose. Una vita sessuale normale, dunque, costituisce un problema vitale per tutti i popoli.